Matteo ha incontrato difficoltà nello scrivere blog per problemi di connessione internet, così ha chiesto a me (Becky) di scrivere un riassunto delle sue tre prime settimane in mare. Mi sono basata sui suoi messaggi, sui suoi post e sulle nostre conversazioni telefoniche.
Durante i primissimi giorni Matteo ha avuto diversi problemi da affrontare, primo fra tutti il mal di mare. Il mal di mare l’ha accompagnato fino al quinto giorno (Natale) e ha continuato ad avere difficoltà a mangiare ancora per diversi giorni. Inizialmente quando aveva nausea riusciva a mangiare solo cibi semplici come frutta secca e noci, poi ha iniziato ad introdurre altri alimenti e al momento riesce ad avere una dieta abbastanza variegata.

Il secondo problema che ha afflitto Matteo è stato il guasto al pilota automatico (si è rotto il secondo giorno!). Per un rematore solitario questo è un importantissimo strumento, tiene l’imbarcazione nella rotta stabilita correggendo automaticamente la direzione quindi il rematore non se ne deve occupare sia quando dorme che quando rema. Matteo ha con sé solo un ricambio ed essere dovuto ricorre a quest’ultimo già dal secondo giorno non è stato l’ideale. La situazione si è fatta parecchio stressante quando anche questo secondo autopilota è andato in avaria. L’alternativa al pilota automatico è la timoniera a piedi. Matteo aveva provato diverse volte questo sistema, ma sfortunatamente non aveva funzionato bene.

Un’altra cosa che è andata storta (ve ne racconto anche di positive, promesso) è stato il guasto al dissalatore dell’acqua. Questo prende l’acqua dal mare, la filtra e la rende potabile. Senza il dissalatore automatico, Matteo è costretto a usare una pompa a mano e quando la usa non può remare. Il problema con il dissalatore non è risolto e comporta una perdita nella cabina principale con conseguente cuccetta bagnata.

Una mattina Matteo è stato svegliato da un delfino. Questo è stato il primo contatto con la natura ma sfortunatamente la giornata ha riservato cattive sorprese e Matteo ha terminato con l’ancora galleggiante per la prima volta. L’ancora galleggiante è come un piccolo paracadute che i rematori immergono dietro di sé per tenerli fermi e non perdere distanza quando il tempo è brutto. Durante questo periodo di cattivo tempo, Matteo si è procurato la sua prima ferita, alla gamba, che è peggiorata con l’utilizzo della timoniera a piedi. Fortunatamente non preoccupa più tanto.

Un altro giorno cruciale è stato il 25 dicembre, è stato duro per Matteo e la sua famiglia, penso soprattutto per sua madre Anna dal momento che è stata la prima volta che Matteo non è tornato a casa in Italia per Natale. C’erano alcune sorprese per Matteo il giorno di Natale, uno speciale pacco di viveri contenente cibo italiano, dolciumi, un paio di regalini, qualche decorazione, un cappellino da Babbo Natale e alcuni video a sorpresa. Prima della partenza di Matteo avevo chiesto ad alcuni suoi amici e alla sua famiglia di registrare dei messaggi che potesse vedere a Natale, al primo dell’anno e in generale nei momenti in cui avrebbe necessitato di una ricarica motivazionale. Ha guardato il primo video a Natale e li sta visionando un po’ alla volta. Grazie a tutti quelli che hanno contribuito e mi scuso con quelli che non ho potuto inserire. Mi ha detto che i video sono stati una bellissima sorpresa e hanno raggiunto il loro scopo.

Nei giorni successivi è nuovamente dovuto ricorrere all’ancora galleggiante, restano i problemi con la timoniera e il dissalatore, ma nonostante queste difficoltà ha anche avuti momenti belli, come guardare degli uccelli marini pescare vicino alla sua barca.

La notte del 28 dicembre Matteo ha avuto il suo primo incontro con una grande nave, è stato svegliato dall’allarme dell’AIS che lo avvertiva essere in rotta di collisione con la Carlos Fischer, un grande mercantile carico di succhi di frutta lungo 205 metri e largo 32. Matteo ha avuto una comunicazione con il Capitano che lo ha informato che non lo potevano caricare e hanno convenuto che avrebbero cambiato rotta, passando così a poco meno di un miglio nautico di distanza l’un l’altro. La stessa nave ha poi incrociato un altro rematore in settimana.

Il successivo incontro con la fauna è stato con una balenottera o forse era uno squalo visto che subito dopo sono guizzati dei pesci volanti. Questi pesci sono più temibili di notte e un paio di volte hanno colpito Matteo sul petto. Ne ha descritto uno visto alla luce del sole , è piuttosto piccolo ma di un bellissimo colore blu chiaro.

La sera di capodanno ha chiamato al telefono la famiglia e poi è tornato a remare. Il primo giorno dell’anno Matteo è stato intrattenuto da alcune balenottere, sette o otto di circa 4-5 metri, sono passate accanto alla barca una dopo l’altra e hanno cavalcato delle onde. Matteo ha girato un video che mostrerà al ritorno.

Da quando Matteo ha terminato la seconda settimana in mare sono comparse le piaghe (tra le altre parti anche sul sedere) e con le onde grandi arriva anche il rischio di essere sballottato e infatti ha collezionato diversi lividi. Tuttavia questi passeranno ma i ricordi rimarranno nella memoria per sempre. All’inizio della terza settimana è stato raggiunto da un gruppo di giocosi delfini che hanno sollevato il suo umore e nutrito il suo spirito. Poter vedere queste creature allo stato libero è qualcosa che la maggior parte di noi non potrà sperimentare.

Il 6 gennaio è stato un giorno speciale per Matteo, ha ricevuto la visita della Befana che gli ha lasciato una calza piena di dolci e delizie. Gli deve essere tornato un grande appetito, visto che ha finito il dolce di marsh mellow ad una tale velocità che non si è reso conto che era a forma di pupazzo di neve!

Una volta Matteo ha lasciato la sicurezza della barca per pulire la carena (i cirripedi vi si attaccano e rallentano la barca). Purtroppo non è stato un tuffo nell’oceano coronato da successo, alcuni oggetti di Matteo sono infatti finiti in acqua per sempre.

Con il trascorre della settimana Matteo ha proseguito la sua rotta tendendo a sud. È prevista infatti una tempesta che si abbatterà sulla flotta nei prossimi giorni e colpirà più duramente le barche che si trovano più a nord. Speriamo che la posizione più meridionale di Matteo significhi che non dovrà passare troppo tempo confinato nella cabina e non dovrà usare l’ancora galleggiante. Date un’occhiata a twitter e facebook per gli aggiornamenti sulla tempesta.

Ho chiesto a Matteo quali sono stati gli aspetti migliori, gli aspetti peggiori e cosa vorrebbe cambiare. Ecco le risposte:

Aspetti migliori: cavalcare le onde con la luna piena – il suo record è di 14.8 nodi… niente male considerando che la sua velocità abituale è tra i 2 e i 3 nodi! La fauna libera, gli uccelli marini che l’hanno accompagnato ancora 1’000 km dalla terraferma, i delfini curiosi e le balene gentili.

Aspetti peggiori: problemi con la timoniera e con il dissalatore, entrambi hanno davvero rallentato la sua corsa

Cosa vorrebbe cambiare: portare un altro autopilota di ricambio, testare meglio il dissalatore

L’altro aspetto migliore che Matteo ha menzionato è stato il fatto di sentire il sostegno di amici, famigliari e sconosciuti. È davvero grato per i messaggi e le donazioni, continuate quindi e aiutate per favore Matteo a realizzare il suo sogno, mentre ispira altri a realizzare il loro. Andate su http://www.sognoatlantico.com/it/come-aboard/ per maggiori dettagli su come partecipare e http://www.retedeldono.it/it/iniziative/ass.-italiana-per-la-lotta-al-neuroblastoma/matteo.perucchini/sogno-atlantico per le indicazioni su come fare una donazione direttamente alle associazioni che Matteo sostiene.

Vi auguro un’eccellente settimana. Vi manterrò al corrente sui progressi di Matteo

Cordialmente

Becky

DOLPHINS

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